Heliamphora
Il genere Heliamphora comprende almeno 23 specie e numerosi ibridi, tutti endemici degli altipiani Sudamericani detti Tepui (letteralmente “Casa degli Dei”) e della Gran Sabana.
Le foglie, arrotolate e con i margini fusi, agiscono da trappole tubulari (ascidi) riempite d’acqua piovana dove annegano le prede, che vengono attirate dal nettare prodotto a livello dell’opercolo (in genere a forma di cucchiaino). A differenza di altri generi di piante carnivore ad ascidio, le heliamphore non secernono enzimi digestivi, ma si avvalgono dell’aiuto di alcuni batteri ed altri micro- e macro-organismi che vivono all’interno delle loro trappole per consumare le proprie prede.
In natura vivono in habitat particolarmente ostili, con venti sferzanti e sole battente che si alterna ad improvvisi temporali. Le temperature sono miti di giorno (20-25°C) e calano drasticamente di notte (5-10°C), in qualunque periodo dell’anno. Queste condizioni non sono facili da riprodurre in coltivazione, ed infatti questo è un genere di piante carnivore normalmente riservato agli appassionati esperti, ma esistono un paio di specie ed alcuni ibridi decisamente meno complicati con cui poter fare pratica.