Piante carnivore: guida generale

Questa pagina contiene informazioni generali sulla coltivazione delle piante carnivore. Per informazioni più specifiche, vedi le guide specifiche o le descrizioni estese dei singoli prodotti.

Le piante carnivore, in generale, sono facili da coltivare, se si seguono poche e semplici regole:

Tenerle sempre bagnate
Usare acqua priva di sali minerali e sostanze nutritive
Usare terreno privo di sali minerali e sostanze nutritive
Dar loro tanta luce

 

Irrigazione

Gran parte delle piante carnivore è originaria di ambienti paludosi o acquitrinosi poveri di nutrienti. Di conseguenza, queste piante vivono costantemente col “sedere a mollo”.

Per coltivare piante carnivore sane, è dunque importante replicare il loro habitat il più fedelmente possibile: mantieni il terreno fradicio o perlomeno sempre bagnato. Il modo più semplice per farlo è utilizzare il metodo del sottovaso: metti i vasi (dotati di fori di drenaggio) in un sottovaso o un qualche tipo di contenitore (preferibilmente non trasparente) sempre pieno d’acqua.

Sarracenia, Dionaea, Drosera, Darlingtonia e molte altre gradiscono avere acqua fino a metà altezza del vaso, mentre Nepenthes, Heliamphora, Cephalotus e le pinguicule messicane preferiscono un terreno umido o bagnato piuttosto che fradicio, quindi tieni l’acqua a circa 1 cm e rabboccala una volta evaporata tutta.

Innaffia dal basso, aggiungendo acqua nel sottovaso, anziché annaffiare la pianta. Ciò eviterà di lavare via la mucillagine appiccicosa delle drosere e delle pinguicule e impedirà di far scattare a vuoto le trappole delle dionee.

 

Acqua priva di minerali e sostanze nutritive

Le piante carnivore crescono in terreni poveri di nutrienti. I minerali presenti nell’acqua di rubinetto le uccidono in breve tempo, facendole marcire. Usa sempre acqua priva di minerali per le tue carnivore, come l’acqua piovana o l’acqua demineralizzata (che si usa per i ferri da stiro) o quella da osmosi inversa (che si usa per gli acquari), o ancora quella di scarto dei condizionatori (se l’apparecchio è abbastanza nuovo e pulito e l’aria che raffredda non è inquinata).

Raccogliere l’acqua piovana è un ottimo sistema per non spendere un centesimo, anche se è meglio evitare l’uso della prima pioggia dopo un periodo prolungato, che potrebbe essere inquinata. Va raccolta direttamente in un contenitore di plastica pulito. Quella che cade sul tetto e scende per le grondaie non va bene. L’acqua demineralizzata può essere acquistata al supermercato per pochi spicci. Evita l’acqua minerale in bottiglia, che contiene troppi sali. La linea di condensazione di scarico di un condizionatore d’aria o di una pompa di calore è un’altra fonte di acqua priva di minerali. L’acqua da osmosi inversa è perfetta.

Per essere certi della bontà dell’acqua per le nostre amate piante, è utile avere a disposizione un piccolo strumento chiamato conduttivimetro, o misuratore di conducibilità elettrica, o misuratore TDS. Si può trovare in commercio a pochi euro. Il valore di una buona acqua sta sotto i 50 μS/cm oppure 25 ppm. In genere l’acqua da osmosi inversa ha valore compreso tra 0 e 3 μS/cm.

In caso di necessità, come ultima opzione, si può utilizzare anche l’acqua del rubinetto, ma solo per brevissimi periodi, ed è consigliabile sciacquare poi i minerali in eccesso con abbondanti docce di acqua “buona” dall’alto, appena possibile. In ogni caso, è preferibile usare acqua di rubinetto piuttosto che lasciare le piante completamente a secco.

 

Terreno privo di minerali e sostanze nutritive

I terreni poveri di nutrienti a cui si sono adattate le piante carnivore in natura possono essere replicati con una miscela di torba acida (o bionda) di sfagno e perlite (oppure sabbia di quarzo).

Controlla bene l’etichetta della torba, perché esistono dei parametri che devono essere assolutamente rispettati:

Il pH deve essere acido, tra 3 e 4,5
La sostanza organica deve essere molto elevata, sopra il 90%
L’azoto totale deve essere il più basso possibile, inferiore all’1%
Un altro parametro utile, ma spesso mancante sui sacchi, è l’indice di Von Post, che deve essere più basso possibile, e comunque minore di 5.
Se è possibile ispezionare visivamente la torba, sappiate che più è chiara, maggiore è la sua qualità.

Altri tipi di torba o di terricci non vanno assolutamente bene.

Per quanto riguarda la perlite, o agriperlite, non ci sono particolari esigenze. Si tratta di un minerale espanso inerte che alleggerisce ed arieggia il substrato.

La sabbia deve essere anch’essa inerte, pulita e lavata. La sabbia di quarzo o silicea che si usa per gli acquari fa al nostro caso. Non utilizzare mai sabbia di spiaggia, da muratura o sabbia a base di calcare. Il contenuto di sali ucciderebbe le piante.

Il rapporto della miscela non è critico… 1 parte di torba ed 1 parte di perlite o sabbia funziona bene per la maggior parte delle piante carnivore.

È possibile utilizzare altri substrati specifici per determinate specie di piante, che puoi trovare nel nostro shop. I substrati lì proposti sono tutti di ottima qualità e sono già stati testati sulle nostre piante.

Usa vasi di plastica, poiché i vasi di terracotta possono cedere minerali nel tempo, danneggiando le piante, e disidratano troppo velocemente il substrato.

 

Luce

Le piante carnivore, come regola generale, crescono meglio in condizioni di sole pieno, ma alcune stanno bene in mezz’ombra.

Le paludi acquitrinose e povere di nutrienti che sono l’habitat naturale di molte delle nostre beneamate forniscono condizioni di crescita pessime per la maggior parte delle piante “normali”, e quelle che riescono a crescere sono generalmente esili o di bassa statura. Di conseguenza, questi habitat tendono ad essere aperti e soleggiati. Il pieno sole fa risaltare la pigmentazione rossa della maggior parte delle carnivore e ne permette il corretto sviluppo.

Molte crescono bene all’aperto tutto l’anno (comprese Sarracenia e Dionaea), mentre altre vanno riparate in casa almeno in inverno, in un luogo luminoso e soleggiato.

Molte piante tropicali (come Nepenthes ed Heliamphora) crescono al meglio sotto luce artificiale con un timer impostato su 12-14 ore. Le luci LED a spettro completo o con temperature colore oltre i 5000K sono le più utilizzate.

 

Riposo invernale

Molte piante carnivore sono originarie di climi temperati e richiedono un periodo di riposo invernale. Questo è un meccanismo protettivo naturale che permette alle piante di sopravvivere al rigido inverno. Alcune piante carnivore, come le drosere temperate, formano gemme invernali dette ibernacoli. Altre, come la dionea, formano una rosetta di foglie invernali più piccole.

Le piante carnivore temperate, se vengono costrette a saltare la fase di riposo, esauriscono lentamente le loro energie ed alla fine muoiono. Perciò… evitiamolo.

Quando le piante iniziano a mostrare segni di dormienza, si possono annaffiare di meno, lasciando il terreno solo leggermente bagnato, senza acqua nel sottovaso. Questo però non è obbligatorio. Inoltre è possibile spostarle in una posizione più protetta dagli agenti atmosferici, anche se meno assolata, perché in questo periodo hanno bisogno di meno ore di luce solare diretta.

Se vivi in una zona molto fredda, è consigliabile l’uso di una serretta. Se le temperature rimangono sempre sotto lo zero per molti giorni di seguito, è bene portare le piante in casa per almeno qualche ora, in modo da far scongelare il substrato e permettere loro di assorbire acqua tramite le radici, per poi riportarle all’esterno.

Le piante sub-tropicali (ad esempio Drosera capensis) generalmente non hanno bisogno di un vero e proprio riposo invernale, ma tollerano temperature vicine allo zero senza risentirne. Se sottoposte a periodi più o meno prolungati sotto lo zero termico, è probabile che perdano tutta la parte aerea, sembrando di fatto morte, per poi invece rispuntare dalle radici al ritorno del caldo (indicativamente ad aprile-maggio).

Le piante carnivore tropicali non richiedono alcun riposo invernale.

 

Umidità

Le piante carnivore crescono in natura nelle paludi e nelle foreste umide, pertanto l’ambiente di coltivazione dovrebbe replicare queste condizioni.

Ciò, per le piante temperate, può essere ottenuto semplicemente mantenendo le piante sempre inzuppate, con un sottovaso molto ampio sempre pieno d’acqua. In questo modo, l’acqua che evapora dal sottovaso creerà l’umidità ambientale perfetta per le piante.

Per le piante tropicali, l’uso di un umidificatore è un modo super efficace per aumentare l’umidità. Forse ancora più semplice è coltivarle in un terrario, che però non deve essere completamente sigillato. Questo darebbe vita facile a funghi e muffe che potrebbero uccidere le piante. Lascia il terrario leggermente aperto, in modo che possa entrare una lieve corrente d’aria. Sperimenta con le dimensioni dell’apertura in modo che le piante non si secchino, non cuociano e non vengano infettate dai funghi.

 

Temperatura

La maggior parte delle piante carnivore sta bene alle nostre temperature esterne o di casa. Se sei alle prime armi, evita le specie che richiedono temperature sempre molto calde o sempre molto fresche. Tieni presente che, per la maggior parte, le piante carnivore sono piuttosto tolleranti e possono essere coltivate in un range termico piuttosto ampio, ma per ottenere i migliori risultati, mantieni le piante entro il loro intervallo di temperatura ottimale.

 

Alimentazione e concimazione

Come regola generale, non bisogna nutrire o concimare le piante carnivore. Se coltivate nelle giuste condizioni, le piante saranno in grado di catturare da sole abbastanza insetti per crescere bene. Tieni presente che la maggior parte delle piante carnivore ha bisogno solo di uno o due insetti al mese per prosperare.

Naturalmente, se hai voglia di veder scattare qualche trappola o di viziare un po’ la tua pianta, puoi nutrirla con un insetto vivo. Non usare mai carne, o formaggio, o altro, poiché quasi sicuramente danneggeresti la trappola, e forse anche l’intera pianta. Gli insetti liofilizzati dei negozi di animali o i moscerini della frutta senza ali forniscono un’eccellente fonte di nutrimento (tranne che per la dionea). Fai attenzione però a non esagerare. Coltiva le piante in modo che abbiano un accesso naturale alle prede.

Alcuni coltivatori esperti hanno successo con l’uso di fertilizzanti. Il loro utilizzo però non è raccomandato ai principianti, poiché è fin troppo facile esagerare con la concimazione e bruciare del tutto una trappola o una pianta intera. In generale gli eventuali fertilizzanti vanno diluiti notevolmente. Una diluizione di 1/10 rispetto alla dose consigliata in etichetta generalmente è consigliabile per una concimazione fogliare da applicare una volta al mese.

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